Winter School 2022 del Progetto SUPERTROUT

Torino  –  21-25 novembre 2022

7 dicembre 2022

Si è tenuta a Torino presso la sede dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, la Winter School 2022 del progetto Europeo SUPERTROUT, organizzata in collaborazione con API e Università degli studi di Torino.

L’obiettivo del Progetto SUPERTROUT (Improving SUstainability and PERformance of aquaculture farming system: breeding for lactococcosis resistance in rainbow TROUT) è migliorare la sostenibilità e la redditività del sistema di allevamento su piccola scala della trota iridea contrastando la lattococcosi mediante applicazione di una strategia innovativa.

Le lezioni sono state tenute dai vari partner del progetto provenienti da Italia (Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Università degli Studi di Udine, Azienda Agricola Canali Cavour), Grecia (ELGO-DEMETER Veterinary Research Institute, Atene), Turchia (Surmene Facluty of Marine Sciences Karadeniz Technical University, Trabzon) e Spagna (Universidad Complutense de Madrid – Visavet Health Surveillance Centre, Madrid), sulle problematiche di maggior interesse per l’allevamento di trote con particolare riguardo alle malattie infettive e alla loro gestione.

Il corso è iniziato con l’analisi dei sistemi produttivi di allevamento di trota illustrati dal Prof. Benedetto Sicuro, Dipartimento di Scienze Veterinarie, Università degli Studi di Torino, (scarica la presentazione), per proseguire con le problematiche note ed emergenti legate ai cambiamenti climatici in corso spiegate dal Dott. Paolo Pastorino, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (scarica la presentazione).

È stata affrontata la vaccinazione da un punto di vista pratico, con relativi pro e contro e le nuove frontiere nello sviluppo di vaccini quali la reverse vaccinology, che consente, attraverso l’analisi bioinformatica delle proteine caratteristiche del patogeno, di individuare quelle di maggior interesse nel generare una risposta immunitaria e quindi utilizzabili per la produzione su larga scala con la tecnologia del DNA-ricombinante di cui hanno parlato la Prof.ssa Konstantina Bitchava, School of Animal Bioscences , Agricultural University of Athens (scarica la presentazione) e il Dott. Charalampos Kotzamanidis, Veterinary Research Institute Greek Agricultural Organization Demeter (scarica la presentazione). In questo ambito è stata tenuta anche la relazione della Prof.ssa Donatella Volpatti, Dipartimento di Scienze Agro-Alimentari, Ambientali e Animali, Università degli Studi di Udine sulla specifica risposta immunitaria a seguito della vaccinazione (scarica la presentazione).

Il fenomeno dell’antibiotico resistenza è stato trattato dal punto di vista dei meccanismi che lo caratterizzano e dei sistemi tradizionali che possono essere utilizzati per valutarlo: dal classico test di antibiotico diffusione con dischetto antibiotato alla valutazione di geni di resistenza e della presenza di resistenza associata a plasmidi. I plasmidi sono frammenti di DNA circolare non inserite a livello del cromosoma batterico ed essi sono molto importanti per la diffusione del fenomeno dell’antibiotico resistenza; queste piccole molecole possono, infatti, essere facilmente trasferite da un batterio all’altro, siano essi patogeni o batteri innocui appartenenti alla popolazione microbica di acque e sedimenti, come illustrato dall’intervento del Prof. Ilhan Altinok, Karadeniz Technical University of Trabzon (scarica la presentazione) e del Prof. Rafet Cagri Ozturk, Karadeniz Technical University of Trabzon (scarica la presentazione).

Infine, oltre alle tecniche tradizionali di contenimento delle patologie infettive sono state illustrate soluzioni innovative basate sulla selezione genetica e genomica che consentirebbero di selezionare i riproduttori sulla base di caratteristiche di resistenza alle malattie infettive; in particolar modo sono state descritte alcune mutazioni identificate a livello del gene MHCII (sistema maggiore di istocompatibilità) sulle quali si sta lavorando per la resistenza alla lattococcosi come illustrato dalla Dott.ssa Silvia Colussi, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, (scarica la presentazione).

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