Attivo il Mercato delle catture indesiderate: una nuova opportunità sostenibile per le imprese dell’acquacoltura

La Nuova Filiera Circolare

Al fine di eliminare i rigetti in mare e di ridurre l’impatto ambientale delle attività di pesca, l’Unione europea ha introdotto il cosiddetto “obbligo di sbarco”, aprendo alla questione della corretta trattazione e gestione delle catture indesiderate.

In questo senso BMTI, su iniziativa del Masaf, ha realizzato il Mercato telematico sperimentale delle catture indesiderate e sbarcate e dei prodotti derivati con l’obiettivo di creare una nuova filiera circolare che valorizzi le catture indesiderate non destinate al consumo umano diretto, e al contempo creando condizioni vantaggiose alle imprese che intendono svolgere un ruolo attivo all’interno della nuova filiera.

Il funzionamento del nuovo processo, di cui il Mercato delle catture indesiderate sviluppato da BMTI ne diventa quindi uno strumento facilitatore, prevede che le imprese di pesca sbarchino le catture indesiderate – qualificate come sottoprodotti di origine animale (SOA) di categoria III – e le consegnino in punti di raccolta o in depositi temporanei autorizzati alla gestione, appunto, dei SOA.
Successivamente, le imprese di trasformazione produrrebbero così nuove farine e oli di pesce da destinare alle imprese mangimistiche.

In ultimo, gli allevamenti ittici che scelgono di somministrare mangimi contenenti farina o olio di pesce proveniente da catture indesiderate, chiuderebbero così un ciclo che recupera e riutilizza una preziosa risorsa. Questo nel pieno rispetto dei principi della sostenibilità e dell’economia circolare.

In particolare, le imprese dell’acquacoltura, iscrivendosi gratuitamente al Mercato delle catture indesiderate, hanno l’opportunità di utilizzare uno strumento realizzato in un contesto istituzionale. Le impresse consultare dove reperire mangimi derivanti da un processo sostenibile e di diventare determinanti nella costruzione di un nuovo modello di economia circolare.

I vantaggi potenziali per le imprese dell’acquacoltura nell’utilizzo di mangimi da catture indesiderate:

  • Qualità e ridotto impiego di additivi per un prodotto di origine italiana;
  • Alti livelli nutrizionali della materia prima;
  • Diversificazione dell’approvvigionamento;
  • Maggior controllo e tracciabilità del prodotto;
  • Vantaggio ambientale dovuto ad un nuovo mercato eco-compatibile;
  • Uso di farine e oli di pesce, derivanti da catture indesiderate, come pratica sostenibile di economia circolare. Questo in linea con quanto alla base della certificazione «Acquacoltura sostenibile» (SQN).

Per maggiori informazioni, visitate il portale dedicato alla iniziativa o scrivete a [email protected]

Foto Copertina @Freepik.com

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