Pubblicata la Prima Raccomandazione dell’AAC (Aquaculture Advisory Council) per lo sviluppo della alghicoltura in UE
Alghicoltura europea: nella percezione del consumatore le alghe rappresentano un alimento sano, con tante benefiche proprietà per la salute. Questo trova riscontro anche nella sempre maggiore domanda di alghe e la loro apparizione sui banchi dei supermercati europei. La quasi totalità dei prodotti alimentari a base di alghe presenti sul mercato sono di provenienza extra europea. Anche la richiesta di consistenti quantità di biomasse da alghe da parte di industrie chimiche e cosmetiche europee è in forte crescita, mentre pochi alghicoltori UE lottano quotidianamente contro la mancanza di una normativa chiara per il comparto.
La coltivazione di alghe offre un enorme potenziale per lo sviluppo dell’acquacoltura nelle acque costiere europee. Lo sviluppo della alghicoltura oltre a soddisfare la domanda di biomasse per uso alimentare, mangimistico o industriale, offrirebbe dei vantaggi ecosistemici. Una sapiente distribuzione delle coltivazioni nelle aree protette Natura 2000, ad esempio, contribuirebbe all’aumento delle popolazioni di pesci e altri animali acquatici, migliorando nel contempo la qualità delle acque.
La Raccomandazione dell’AAC alla Commissione UE si articola in tre punti principali:
- La Commissione UE dovrebbe sviluppare un quadro normativo adeguato per lo sviluppo di alghicoltura europea mancano sia le linee guida per la regolamentazione di questa attività che il sistema delle concessioni per la coltivazione e delle allocazione dello spazio necessario.
- Urge un piano di ricerca e di sviluppo continuo per definire i protocolli della identificazione dei siti atti per alghicoltura, lo studio sulle tecnologie di coltivazione e la programmazione della produzione.
- Bisogna analizzare la legislazione attuale anche in materia di sicurezza alimentare per inserire parametri necessari ed impostare anche standard sull’etichettatura allo scopo di assicurare equità con i prodotti di provenienza extra UE.
Per espandere la produzione di alghe, la questione più importante da affrontare resta il quadro giuridico all’interno dell’Unione Europea.
L’AAC si riserva ad integrare la raccomandazione con un successivo intervento dove verranno elencate le specie di alghe di interesse per acquacoltura europea, un dettagliato prospetto sulle opportunità che offre il mercato e una panoramica sui vantaggi ambientali che potrebbero derivare dall’attività di alghicoltura europea.
Si ricorda che l’Aquaculture Advisory Council (AAC – Consiglio Consultivo per Acquacoltura ) è la principale interfaccia tra il mondo produttivo dell’acquacoltura, le Istituzioni Europee e gli Stati Membri ed ha come scopo primario quello di fornire segnalazioni, raccomandazioni e suggerimenti sulle problematiche relative allo sviluppo del settore.
L’AAC è composta da rappresentanti del comparto (allevatori, trasformatori, mangimisti,…) ed altre parti interessate (prevalentemente ONG), con una ripartizione dei seggi assegnati rispettivamente del 60% e 40% nell’Assemblea Generale (GA) e nel Comitato Esecutivo (ExCom). L’AAC è supportato finanziariamente dall’UE in quanto è un organismo che persegue un obiettivo di interesse generale europeo ed ha sede a Bruxelles.