Pesce d’acquacoltura, un assist sotto canestro per Chiara Bacchini

Acquacoltura Giovane

Sotto canestro, per fare punto, non bastano elevazione, tempismo e tecnica. Anche l’alimentazione gioca la sua parte. Lo sa bene Chiara Bacchini, 25 anni, giocatrice professionista e capitano di Women Apu Libertas Basket School Delser Udine, squadra femminile di pallacanestro friulana che milita in A2: «Se vuoi avere le energie giuste, devi stare attenta a ciò che mangi». Una consapevolezza rinforzata al suo secondo anno sul parquet di Udine dopo che l’anno scorso ha guidato le compagne non solo sul campo ma anche attraverso una sperimentazione a base di prodotti ittici dell’acquacoltura.

Chiara Bacchini
Chiara Bacchini

Il progetto AlimentazioneBasketCultura (ABC), promosso dallo chef Germano Pontoni assieme all’APU, con la collaborazione del prof. Edo D’Agaro dell’Università di Udine messo in pratica dalle giocatrici ha previsto l’introduzione della trota allevata nel regime alimentare delle atlete. Un cambio di gusto e di nutrienti che ha fatto sentire i suoi effetti nelle prestazioni sportive e nelle abitudini di consumo delle cestiste. «Ho imparato a conoscere un alimento nuovo. D’altronde questo territorio è molto ricco di risorse ed eccellenze naturali, ottimi prodotti sotto tutti i punti di vista. La trota è uno di questi ed è a tutti gli effetti un sostitutivo del classico e più diffuso salmone. Con il plus di essere una materia prima locale piuttosto che importata», confessa Chiara Bacchini.

Chiara Bacchini
Chiara Bacchini

Originaria di Parma, Chiara Bacchini è arrivata a Udine proprio nella stagione 2022-23 dopo diverse esperienze in Italia (La Spezia e Pistoia) e negli Usa, dove ha trascorso gli anni del college. Contesti in cui ha potuto non solo evolvere come giocatrice ma anche come persona. «L’esperienza americana ha ampliato i miei orizzonti facendomi apprezzare stili di alimentazione diversi da quello mediterraneo. Questo mi ha dato maggiori alternative a livello alimentare. D’altronde, come si sa, sport, alimentazione e stile di vita sono strettamente collegati. Come giocatrici professioniste siamo abbastanza libere nella scelta e bilanciamento dei nostri pasti. Dall’anno scorso, per esempio, ho cercato di limitare i latticini per evitare infiammazioni e prevenire gli infortuni e dopo una sessione di pesi cerco di integrare assumendo più proteine. E in questo caso, scelgo il pesce almeno una volta alla settimana. In vista di una gara, invece, preferisco il classico piatto di pasta per fare il pieno di carboidrati», racconta la giocatrice che il 7 ottobre 2023 ha guidato, vincendo alla prima, le proprie compagne sul parquet per il primo impegno stagionale nel campionato di A2.

Abitudini che, tuttavia, non vanno confuse con rigidi regimi alimentari. Perché anche agli sportivi professionisti ogni tanto lo sgarro fa bene: «Capita, magari a fine partita, meglio se per celebrare una vittoria, si esca a cena con tutta la squadra. Il cibo è un modo per stare insieme e fare gruppo. Per questo, ogni tanto, ci mettiamo anche ai fornelli. Condividere queste esperienze, inoltre, è anche un modo per integrare le nuove arrivate; soprattutto se straniere. Proprio pochi giorni fa una nuova compagna di squadra di origini egiziane ci ha invitato a cena. Sicuramente impareremo qualcosa di nuovo e, sicuramente, di utile», afferma Bacchini. Informazioni utili ad approfondire una sensibilità verso il cibo che, da giovane under 30, la capitana sente propria anche a livello generazionale: «Grazie al progetto ABC, quando vado a fare la spesa, ora sto più attenta all’etichetta, alla provenienza dei prodotti alimentari.  Penso sia una sensibilità condivisa dalle giovani generazioni che hanno a cuore la sostenibilità ovviamente con un occhio al portafoglio. Fare una spesa oculata, con un basso impatto ambientale, è anche una questione di sostenibilità economica».

 

Foto Copertina @Chiara Bacchini

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